Page 44 - Legno 4.0 - Numero 2
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 L’intensificarsi degli scambi commerciali tra
i Paesi ha portato a un progressivo aumento dell’utilizzo degli imballaggi in legno che,
se non correttamente trattati, possono rappresentare un canale di introduzione e diffusione sul territorio di organismi nocivi. Al fine di fare fronte al problema, la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) attraverso lo standard ISPM n.15 ha introdotto una serie di misure fitosanitarie specifiche
per gli imballaggi volte a ridurre il rischio di importazione di organismi infestanti provenienti dall’estero.
Tra i trattamenti riconosciuti validi dallo standard vi è il trattamento termico HT, utilizzato da tutti i soggetti autorizzati FITOK italiani, che prevede il raggiungimento di 56°C nel cuore del legno per almeno 30 minuti.
È stato riscontrato però che, durante l’esecuzione del trattamento, la misura della temperatura al cuore del legno è affetta da una serie di errori dovuti al sistema di acquisizione che, se non correttamente compensati, possono rendere la sterilizzazione termica inefficace.
il limite dei sensori
Più precisamente, i sistemi di acquisizione della temperatura, costituiti perlopiù da materiale metallico, sono affetti da errori di misurazione e per tale ragione il Documento Esplicativo dell’ISPM n.15 invita a tenere presente, all’interno dei programmi di trattamento, dell’errore dovuto al livello di
precisione del sensore e di tutti i parametri che concorrono alla rilevazione corretta della temperatura, in modo che qualsiasi variazione sia compensata da opportune modifiche alla durata del trattamento o alle temperature di riscaldamento finali richieste.
dritti all’obiettiVo
Ad esempio, una piccola correzione della temperatura o del tempo di trattamento rispetto al programma consente di garantire che, indipendentemente dall’errore di un determinato sistema di acquisizione, il legno raggiunga e conservi una temperatura di 56 °C per almeno 30 minuti. Ovviamente un intervento di questo tipo può prolungare la durata del trattamento, dando però la garanzia ai produttori che tutto il legname trattato sia conforme ai requisiti fitosanitari.
Considerato che ogni anno mediamente vengono trattati in Italia oltre 1.400.000 m3
di imballaggi in legno a marchio FITOK negli oltre 300 impianti di trattamento termico HT distribuiti sul territorio nazionale, il problema è fortemente sentito.
l’analisi di fitoK
Alla luce di queste considerazioni l’Area Tecnica FITOK da sempre ha agito sulla temperatura
di soglia per poter compensare gli errori della
catena di misura. La temperatura di soglia necessaria affinché abbia inizio il trattamento termico HT, secondo il Regolamento FITOK,
è data da 56°C più l’errore “catena di
misura”: è la somma delle incertezze di diversi componenti: termoelemento, cavo elettrico, morsetti di giunzione per misure elettriche, comparatori elettronici, sistema di confronto definito “campione” e la conduzione termica dello stelo delle sonde di processo. Sicuramente la componente che ha una maggiore influenza sulla catena è data dall’errore dovuto alla conduzione termica dello stelo.
proVe di laboratorio
Conlegno nel 2015 ha iniziato a studiare le modalità per poter determinare in laboratorio l’errore di conduzione dello stelo metallico,
al fine di correggere la catena di misura, oltre che in termini di temperatura come è sempre stato fatto, anche in termini di tempo: questa seconda correzione risulta decisamente vantaggiosa, specialmente per quelle aziende che, ad esempio, hanno impianti di trattamento alimentati a biomassa magari in zone in cui il clima, specialmente durante il periodo inverale, risulta particolarmente rigido.
Ottenere una temperatura nel cuore del legno di alcuni gradi superiore ai 56°C, in queste condizioni, può richiedere molte ore e in certi casi delle giornate intere, facendo lievitare così i costi per il trattamento sostenuti dalle
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