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LEGNO:un materiale emozionante
di Luca M. De Nardo
In parallelo allo sviluppo di una cultura della sostenibilità anche in edilizia, cresce in Ita- lia, in Europa e nel mondo la classificazione dei legni come materiali strutturali e di se- milavorati a base legno, una classificazione trainata da una domanda sempre più diffusa di costruzioni alternative a quelle in mate- riali tradizionali (cemento armato e acciaio come materiali strutturali).
Secondo l’Articolo 2, comma 1, lett. l), del D.Lgs. 106/2017 ed il Regolamento (UE) n. 305/2011, i materiali e i prodotti per uso strutturale prioritariamente assicurano o contribuiscono alla sicurezza strutturale (geotecnica) delle opere stesse e consento- no ad un'opera, ove questi sono incorporati permanentemente, di soddisfare in manie- ra prioritaria il requisito di base delle ope- re: resistenza meccanica e stabilità. Quindi, consentono di soddisfare i requisiti previsti in termini di rispetto degli stati limite, ultimi e di esercizio, nonché́ di durabilità̀ e robu- stezza.
In sintesi, la caratteristica che identifica ma- teriali e prodotti per uso strutturale è la de- stinazione d’uso, che deve evitare collasso totale o parziale, deformazioni inaccettabili, danneggiamenti a parti dell’opera oppure agli impianti che comprende, e comunque eccessivi rispetto alle cause che li hanno provocati.
Accanto all’uso strutturale, cresce in paral- lelo anche l’uso del legno e dei semilavorati a base legno con valore architettonico non strutturale in opere dove il legno ha funzioni stilistico-decorative. È il caso delle installa- zioni temporanee, da una semplice manife- stazione commerciale fieristica alla regina degli eventi: l’Expo mondiale.
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FIERE E ALLESTIMENTI
Quest’ultima, in particolare, sia nell’edizione 2015 di Milano sia in quella 2020 di Dubai (appena terminata, perché posticipata di un anno causa pandemia, e visi- tata dalla nostra redazione), ha presentato numerosi padiglioni dove l’uso del le- gno era prevalente o di forte impatto visivo: anche se massivamente adottato per applicazioni non strutturali, committenti ed esecutori hanno nei fatti contribuito a diffondere e rafforzare l’immagine positiva del legno come materiale del futuro per la sua rinnovabilità, bellezza, costo e ‘plasticità’. Etimo greco riferito alla lavo- rabilità di argilla unita ad acqua per produrre terracotta, poi passato ai polimeri, oggi l’aggettivo ‘plastico’ può essere associato anche al legno, flessibile e adatta- bile a molteplici necessità grazie a collanti, rivestimenti, macchine automatiche, tecnologie digitali e tecniche di assemblaggio sempre più evolute: in particolare, le recenti installazioni di Dubai rafforzano l’interesse di cittadini e imprese verso un uso sia architettonico sia strutturale, quest’ultimo solo evocato in molti dei padiglioni dell’Expo 2020.