Page 30 - Legno 4.0 - Numero 2
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 più uniformitÀ e coordinamento
Beniamino Cavagna del Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia ha spiegato che
le motivazioni che hanno portato al nuovo regime fitosanitario nascono dall’esigenza
di avere un Regolamento, volto a garantire un’applicazione uniforme delle norme,
che consenta di determinare agevolmente
i rischi fitosanitari e ridurli ad un livello accettabile. Gli operatori professionali sono tenuti a garantire una tracciabilità (per almeno 3 anni) dei prodotti vegetali e delle piante in modo tale che, qualora dovesse essere individuato un organismo nocivo da quarantena in una fornitura, possano essere immediatamente messe in atto misure cautelative per prevenirne la diffusione. Stefano Boncompagni (Regione Emilia Romagna Servizio Fitosanitario) ha ribadito che oltre al controllo in ingresso è di fondamentale importanza notificare in
breve tempo la diffusione di un organismo nocivo, per poter programmare un intervento immediato. Per fare questo è necessario
che ci sia una collaborazione diretta con gli operatori del settore e una efficace campagna informativa nei confronti del pubblico.
 nuoVo regime ma in un nuoVo serViZio
Caio Bruno Faraglia del Servizio Fitosanitario Centrale (Ministero delle Politiche Agricole
e Forestali) ha spiega che il disastro della Xylella ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica le problematiche fitosanitarie.
A Roma, proprio in quei giorni, era in discussione il patto di stabilità ed è stata avanzata la proposta di destinare 11- 12 milioni di euro per finanziare il Servizio Fitosanitario Nazionale. Le criticità emerse durante gli ultimi anni, relative alle nuove emergenze fitosanitarie sul territorio, rendono necessaria ed urgente la definizione e la riorganizzazione di un nuovo sistema nazionale di protezione delle piante. Il
nuovo Regime Fitosanitario può essere quindi un’opportunità per rivedere il sistema italiano che, allo stato attuale, risulta al di sotto della media Europea e non in grado di bloccare tempestivamente le minacce in ingresso. Sicuramente l’aumento del personale incaricato (circa 550 nuovi posti di lavoro) e una ridefinizione dei ruoli potrà far fronte alla richiesta di maggiori controlli.
 l’agente fitosanitario
L’obiettivo è centralizzare e uniformare
la gestione del Servizio Fitosanitario, snellendo le procedure e facendo assumere all’ispettore fitosanitario, ufficiale di Polizia Giudiziaria, sempre più un ruolo di garante delle attività di controllo. Ad affiancare l’ispettore, la figura dell’Agente fitosanitario, tecnico opportunamente formato alle dipendenze di amministrazioni sia pubbliche che private. L’Agente fitosanitario amplia quindi la capacità operativa del Servizio Fitosanitario ma solamente coinvolgendo tutti i soggetti interessati che operano sul territorio (società scientifiche, centri di ricerca, università e carabinieri forestali) è possibile provvedere ad un monitoraggio efficace del territorio. Prevenire le emergenze fitosanitarie è fondamentale e in tal senso risulta decisamente utile una banca dati centralizzata, a disposizione di tutte le regioni. Per la gestione rapida ed efficace delle stesse occorre un’adeguata base giuridica e una corretta allocazione delle risorse al fine di ottimizzare i tempi per le eventuali delibere, valutazioni preliminari e investigazioni necessarie.
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